Daverio nella Guerra '15-'18
Introduzione
Il materiale documentale presente in questo sito è a cura di Alberto Tognola ed è basato sulle carte dell’Archivio storico del Comune di Daverio, in particolare sui faldoni di Leva e Truppa, e del “Comitato di assistenza civile”, un’istituzione che in tutta Italia collaborò con i Comuni, la Croce Rossa e il Ministero della Guerra, dal 1915 fino al suo scioglimento, nell’opera di raccolta di notizie sui militari al fronte e nei campi di prigionia dell’Impero austroungarico per conto dei familiari.
Altre notizie di approfondimento sono tratte dall’Archivio parrocchiale, generoso di informazioni sulla realizzazione del monumento ai caduti, grazie alla rigorosa serie di annotazioni nel Liber Chronicus dovute al parroco di allora, don Francesco Cazzaniga.
Daverio contava circa 1.000 abitanti; i giovani tra i 19 e i 42 anni di età (1876-1899) chiamati alle armi erano prevalentemente contadini nell’età più adatta per i lavori dei campi. A carico loro ci sono mogli, madri, padri, sorelle, fratelli, figli. Il primo dato che emerge dunque è un impoverimento drastico per moltissime famiglie; dal momento della chiamata alle armi del loro congiunto molte di esse si trovarono in estreme difficoltà economiche.
Una parte del materiale di documentazione è confluito nel volume “Foglie d’Autunno. I caduti di Daverio nella Prima Guerra Mondiale”.
1919, Ufficio Centrale per Notizie alle Famiglie dei Militari di Terra e di Mare, Circolare n. 12592
"quali sono i militari che, malgrado tutte le ricerche, risultano ancora oggi dispersi e quali sono quelli che, dichiarati dispersi, furono in seguito ritrovati. Solo così l’Ufficio centrale di Bologna potrà compilare l’elenco esatto dei veramente dispersi, che faciliti nuove ricerche, non solo al nostro fronte di combattimento e fra le tombe sparse, ma anche nei paesi nemici, dove furono campi di concentramento od ospedali di italiani prigionieri e che, nell’ipotesi meno fortunata, serva almeno a documentare le domande di pensioni e ad agevolare le pratiche relative"
I Nostri Caduti
Quanti Furono i Morti di Daverio?
Il monumento ai caduti del “Giardino delle rimembranze” ne riporta ventotto, ma furono di più. Situazione analoga si ritrova nei paesi vicini: non tutti i caduti sono riportati sulle lapidi. Molti erano i dispersi e l’Esercito non aveva l’esatta contabilità dei morti.
Per quanto riguarda Daverio, oltre ai 28 sulle lapidi del monumento, ne ho rintracciati altri 13 di cui ho certezza della morte.
Nel mio elenco riporto anche i nati a Daverio e trasferitisi poi in altri paesi e quelli morti per malattia anche se non ne fu riconosciuta la causa di guerra, mancato riconoscimento opinabile e probabilmente legato alla concessione o meno di pensione di guerra. I 13 caduti compresi in questo secondo elenco li ho ricavati dai documenti presenti in Archivio storico o dalla menzione nell’Albo d’oro.
Ringraziamenti
Si ringraziano:
la Soprintendenza archivistica e bibliografica della Lombardia; la riordinatrice dell’archivio storico del Comune, dottoressa Maryse Ribolzi; il Parroco di Daverio don Valter Sosio; Elena Fusato per l’assistenza nelle ricerche in anagrafe comunale; Alba Giardini e Giovanna Colombo per le foto, le notizie e i documenti relativi ai loro ascendenti sotto le armi; Gianni e Angelo Brugnoni per le informazioni e i documenti sul caduto Eligio; Filippo Mangano per le notizie sul caduto Ambrogio Mangano; Ambrogio Belloni per le notizie sul nonno fornitemi prima della sua prematura scomparsa; Silvia Mangano per le notizie sul nonno e sulla famiglia Mangano; Angelo Bertagna per il materiale documentale; Antonio Piero Pistoletti per il materiale fotografico messo a mia disposizione; Franco Boccardi per le foto dell’inaugurazione del monumento ai caduti tratte dal suo archivio; Paolo Trevisan e Carlo Beati di Gazzada per le informazioni e i documenti forniti; Andrea Verrengia e Loredana Parravicini per la pazienza nella realizzazione di questo sito; tutti i daveriesi che con le loro notizie hanno fatto uscire dall’anonimato i congiunti protagonisti di quella guerra.